MARTINA
Quando è nata Martina, 13 anni fa, l’aspettavamo con tutto l’amore del mondo – racconta papà Claudio – il suo cromosoma in più invece ci ha colti totalmente di sorpresa, ci è arrivata “la botta” come si suol dire perchè non ci sentivamo affatto preparati. Nessun genitore si augura o si aspetta di dover vivere un’esperienza simile, pensi sempre che possa accadere ad altri, ma non a te, non a noi che, per questo, abbiamo certamente sofferto molto, un primo momento di sconforto e smarrimento è praticamente fisiologico. Poi, però, è vero che l’unione fa la forza ed io e mia moglie ci siamo promessi di rimboccarci le maniche per offrire a nostra figlia tutte le opportunità possibili per vivere una vita piena, da quel giorno in poi.
Se dovessi descrivere Martina direi che è una ragazzina timida e pigra, ma solo per le cose che non le va di fare, o di cui è poco convinta perchè, in caso contrario, scatta come una molla e in 5 minuti è pronta.
Ama leggere e stare con le sue cugine che sono anche le sue migliori amiche. Ama la musica, in particolare quella di Emma, la sua cantante preferita che ha avuto anche l’occasione di incontrare ai suoi concerti. Pensando a lei Martina ha scelto il nome della sua sorellina più piccola che oggi ha 3 anni ed è la sua ombra.
A scuola Martina è affiancata da un’insegnante di sostegno e, ovviamente, segue un programma semplificato rispetto a quello dei suoi compagni di classe. Non ha mai avuto particolari problemi nelle relazioni, nè con i suoi coetanei nè con il corpo docente. Certamente alle elementari era tutto molto più semplice, nella scuola media è capitato, invece, di imbattersi in qualche “bulletto” ma fortunatamente Martina è una che sa farsi voler bene, non ha mai subito episodi particolari di discriminazione. Fondamentale per la sua crescita è il sostegno educativo di Marta, operatore sociale del Comune che la segue fin dai tempi del nido.
LO SPORT
Si impegna molto nello studio così come nello sport che pratica ormai da 3 anni con la Polisportiva Sole di Lissone, Team di Special Olympics. Dalla danza al basket, fino ad arrivare alla ginnastica artistica, Martina va sempre incoraggiata a fare attività, soprattutto quando arriva per lei una “novità”. Tende infatti a lasciar stare quando percepisce delle difficoltà più grandi di lei, così piccola e minuta. E’ successo ad esempio quando ha iniziato a giocare a basket. Felice di allenarsi provando tiri liberi e palleggi, quando si è trattato, invece, di giocare le partite in squadra con i suoi compagni e contro avversari temerari, la paura di ricevere pallonate addosso aveva la meglio sul desiderio di mettersi in gioco.
Ecco allora che si cambia sport – continua papà Claudio – e finalmente troviamo la sua dimensione ideale nella ginnastica artistica e nel mondo Special Olympics, con le sue coach: Micaela Racchini e Silvia Spinelli. Abbiamo notato che ha più facilità nel relazionarsi con ragazzi che abbiano caratteristiche simili alle sue. Durante gli eventi Special Olympics Martina si trasforma; la vediamo girare in compagnia dei suoi amici in piena autonomia e con un grande sorriso sul viso, ha iniziato a truccarsi anche un pò – aggiunge il papà con un sommesso sorriso- Noi genitori restiamo volutamente in disparte, spettatori di un risultato che va ben oltre quello sportivo, che non si misura sul podio ed è la sua crescita in termini di autonomia, sempre più forte ed evidente man mano che si avvicina l’adolescenza. Durante gli eventi fa amicizia con ragazzi provenienti da tutta Italia ed ha l’opportunità di farlo in un’atmosfera unica e gioiosa che in altri contesti sportivi è difficile da trovare.
Sarebbe bello che tutti i genitori vedessero con i propri occhi un evento Special Olympics, non solo quelli che, come noi, hanno un caso di disabilità intellettiva in famiglia, ma anche chi, da bordo campo, è solito spronare senza sosta il proprio figlio “normodotato” affinchè la sua prestazione risulti perfetta, eccellente, la migliore, nello sport come nella vita.
E I MONDIALI
La verità è che si possono raggiungere risultati e conquiste straordinarie a prescindere dal grado di abilità che si possiede, con la sola forza del proprio impegno e con la determinazione, Martina lo sa bene ed oggi lo sanno anche i suoi genitori, ancora piuttosto increduli. Lo hanno compreso una volta di più quando a casa è arrivata la lettera di convocazione ufficiale ai prossimi Giochi Mondiali Estivi Special Olympics, Abu Dhabi 2019.
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“Non ce lo aspettavamo per nulla – esclama papà Claudio- è una bellissima esperienza tutta da vivere. Martina non ha mai preso un aereo in vita sua, questa sarà la prima volta e ci salirà da sola, o meglio con i suoi 114 compagni di squadra, il Team Italia che rappresenterà il nostro Paese all’evento.
Martina sarà una ginnasta azzurra al Mondiale, la più giovane della delegazione, ogni tanto lo ripetiamo a lei ed anche a noi stessi, coinvolti come siamo in un vero turbinio di emozioni.
Genitori orgogliosi non sappiamo ancora se potremmo seguirla fin lì, proviamo ansia e preoccupazione all’idea di “lasciarla andare” con un distacco così importante e lungo ma, allo stesso tempo, siamo strafelici, pieni di gioia fino all’orlo per aver avuto questa opportunità.
Abbiamo tempo per abituarci, per assicurarci che Martina sia in grado di affrontare al meglio questa splendida trasferta. In realtà ne siamo assolutamente certi già oggi, quando la vediamo scattare non appena si tocca l’argomento “Mondiali”. Esclama “ Io sono Pronta” e sembra proprio che non ci siano dubbi, la piccola Martina timorosa e pigra sta lasciando il passo ad una giovanissima donna, un’atleta che della sua sensibilità e del suo sorriso rivolto al mondo ne ha già fatto una piccola grande vittoria.