Eunice Kennedy Shriver

La visione rivoluzionaria di una donna

Eunice Kennedy Shriver credeva nella giustizia ma, alla fine degli anni ’50 e agli inizi degli anni ’60, ne ha vista davvero poca nei confronti delle persone con disabilità intellettive. Ha osservato con dolore quanto siano state escluse e relegate negli istituti. Erano spesso ignorate e trascurate, ma lei sapeva che quelle stesse persone con disabilità intellettive avevano molte potenzialità e tanto da offrire.

Eunice Kennedy Shriver aveva una sorella, Rosemary, che aveva una disabilità intellettiva. Lei e Rosemary sono cresciute facendo sport insieme. Nuotavano, navigavano in barca a vela, correvano, giocavano insieme a calcio, ma a quei tempi, c’erano opportunità limitate per le persone come Rosemary.

Eunice Kennedy Shriver ha avuto una splendida intuizione. Ha capito, lei per prima, che lo sport poteva essere il terreno fertile per unire persone diverse, ognuna con le sue caratteristiche.

La disabilità di Rosemary è stata tenuta segreta dalla famiglia, fino a quando la stessa Eunice decise di renderla pubblica. La rabbia e la grande preoccupazione che nutriva nei confronti dei pregiudizi culturali di cui Rosemary era vittima fecero nascere in lei una passione rivoluzionaria che si trasformò in un appello alla mobilitazione. Contattò tutti gli esperti nel campo delle disabilità intellettive, visitò gli istituti dove le persone vivevano, come prigionieri, in condizioni igienico sanitarie precarie; bambini che non interessavano a nessuno, fonte di imbarazzo, dimenticati e tenuti a distanza. Una vergogna talmente forte e diffusa che le famiglie non potevano fare altro che nascondere questi bambini. Eunice Kennedy Shriver cominciò con l’organizzare attività sportive per persone con disabilità intellettiva, nel 1962, nel giardino di casa sua. I partecipanti provenivano proprio da questi istituti e prima d’allora non erano mai stati in una piscina o visto l’erba. Quel benvenuto a casa Shriver era un invito ad unirsi al resto del mondo; il modo per farlo sarebbe stato il gioco dove possibile apprendere, attraverso di esso, le regole della vita.

Intitolazione di luoghi pubblici a Eunice Kennedy Shriver in Italia

Lo Shriver Camp
Eunice Kennedy Shriver ne era fermamente convinta: se si fossero offerte le stesse opportunità ed esperienze di tutti gli altri alle persone con disabilità intellettive, queste avrebbero potuto realizzare molto di più di quanto si credeva possibile.

Ha messo questa visione in azione nel 1962 invitando molti giovani con disabilità intellettive ad un campo estivo organizzato nel suo cortile. Lo chiamò “Camp Shriver”. L’obiettivo era quello di esplorare le competenze dei bambini in una varietà di attività e fisiche e sportive. L’idea di quel primo Camp Shriver cominciò a crescere. Nel luglio del 1968, la stessa Eunice ha dato il via ufficiale  ai primi Giochi Internazionali Special Olympics che si sono tenuti a Chicago, Illinois, negli Stati Uniti d’America.

Nel suo discorso, in occasione della Cerimonia di Apertura, Eunice Kennedy ha dichiarato che quei Giochi dimostravano “un fatto fondamentale” – che le persone con disabilità intellettive possono essere atleti eccezionali e che “attraverso lo sport possono realizzare il loro potenziale”. Questa nuova organizzazione, Special Olympics, offrirà a tutte le persone con disabilità intellettive “la possibilità di giocare, la possibilità di competere e la possibilità di crescere”.

Ciò che è iniziato come la visione di una sola donna si è evoluto in Special Olympics, un Movimento globale che oggi coinvolge più di 4,7 milioni di persone con disabilità intellettiva in 200 paesi.


La crescita di una visionaria

Eunice Mary Kennedy è nata a Brookline, Massachusetts il 10 luglio 1921, la quinta di nove figli di Joseph P. e Rose Fitzgerald Kennedy.

Ha conseguito la laurea in sociologia presso la Stanford University di Palo Alto, in California. Dopo la laurea, ha lavorato per il Dipartimento di Stato USA. Nel 1950 è diventata assistente sociale al Penitenziario per le donne di Alderson, West Virginia, e l’anno successivo si è trasferita a Chicago per lavorare con la Casa del Buon Pastore e la Corte dei minori.

Il 23 maggio 1953, Eunice Kennedy sposò Robert Sargent Shriver, e nel 1957 ha assunto la direzione della Joseph P. Kennedy, Jr. Foundation.

La Fondazione è stata fondata nel 1946 in memoria di Joseph P. Kennedy, Jr. – figlio maggiore della famiglia, ucciso nella seconda guerra mondiale. La Fondazione ha due obiettivi principali: sviluppare la ricerca e la prevenzione delle disabilità intellettive individuando le sue cause e migliorare il modo in cui la società accoglie e risponde a fabbisogni specifici.


Aprendo la strada

Sotto la guida di Eunice Kennedy Shriver, la Fondazione ha raggiunto progressi straordinari. Questi includono la creazione del gruppo di lavoro del Presidente Kennedy sul ritardo mentale nel 1961, lo sviluppo dell’Istituto Nazionale per la salute dei bambini e lo sviluppo umano nel 1962, la creazione di una rete di strutture di ricerca collegate all’università e centri di ricerca per le disabilità intellettive presso le maggiori università di ricerca negli Stati Uniti nel 1967. E poi ancora la creazione di grandi centri per lo studio dell’etica medica presso le università di Harvard e Georgetown nel 1971. Negli anni ’80, ha promosso il concetto di “Community of Caring” come un programma di educazione per gli adolescenti in 1.200 scuole pubbliche e private negli Stati Uniti.

Riconosciuta in tutto il mondo per i suoi sforzi in favore delle persone con disabilità intellettive, Eunice Kennedy Shriver ha ricevuto molti riconoscimenti come ad esempio la Medaglia Presidenziale, il più alto onore assegnato ai civili negli Stati Uniti e altri titoli onorari presso l’Università di Yale e l’Università di Princeton. Tuttavia, ha sempre pensato che erano le persone con disabilità intellettive che meritavano di ricevere questi premi.

È morta l’11 agosto del 2009. Suo figlio Timothy Shriver è oggi il Presidente di Special Olympics International.
La lezione fondamentale che ci lascia in eredità è che lo spirito umano non ha confini. Penso che mia madre si fosse guardata intorno cercando medici, politici ed esperti e capì che nessuno di questi avrebbe potuto insegnare loro quella lezione, un pallone invece si”.

Eredità che continua ad essere la prima fonte d’ispirazione per tutto il Movimento Special Olympics presente in 200 paesi nel mondo.

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