Rugby unificato internazionale: a Parigi è Argento per gli Azzurri!

Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io .possa tentare con tutte le mie forze” il Giuramento dell’Atleta Special Olympics ha  davvero ispirato i nostri Azzurri impegnati nella I edizione dell’ International Rugby Tournament Special Olympics, dall’11 al 14 maggio 2023, a Parigi. Tutte le partite giocate, sia di Divisioning che le semifinali e finali dell’ultimo giorno, sono state intense e combattute. Prova ne sia che gli azzurri in finale, hanno ceduto soltanto dopo il tempo regolamentare. All’ultimo secondo, con una Golden Meta,  la squadra elvetica si è conquistata la vittoria del Torneo.   Complimenti ai nostri amici del Team Svizzera!

In Special Olympics il risultato sportivo ha chiaramente un grande valore ma, più di ogni altra cosa, ciò che conta è:  lo spirito di squadra, la determinazione, la voglia di mettersi in gioco e di migliorarsi sempre, come il desiderio di aprirsi all’altro, fare nuove amicizie e. da ultimo non ultimo, divertirsi insieme. In tutto questo il Team Italia ha saputo sicuramente distinguersi.

 

 In tutto  sono stati 104 Atleti, 36 coach e 25 volontari impegnati nel primo torneo nella storia di @TAG! Lo Special Olympics Unified Rugby Tournament che ha organizzato partite tradizionali e unificate, vale a dire, quest’ultime, composte da Atleti con e senza disabilità intellettive in formazioni miste. È proprio con quest’ultima formula che ha partecipato il Team Italia.
 

Tre giorni di intensa competizione e di emozioni vive, quelle che solo un campo di rugby sa regalare.  Il torneo, organizzato dal Programma Special Olympics France, e supportato da Special Olympis Europa Eurasia, ha visto la partecipazione di 12 Team Special Olympics, in rappresentanza di Francia, Svizzera, Romania, Irlanda  e Italia. L’Italia ha giocato nel

 

Il torneo ha emozionato tutti gli Atleti partecipanti, i Partner ed i Coaches. È stato ospitato dal centro sportivo di allenamento della famosa squadra parigina del Racing Metro 92. Ciò ha permesso ai nostri di  incontrare a bordo campo tanti campioni del rugby francese e stringere loro la mano tra una gara e l’altra.

 

“Merci” ad Antoine Fournier e a Special Olympics Francia per la fasi avvicinamento e la gestione dell’intero torneo,  ai volontari di Sonepar e STAPS di Nanterre per il loro incrollabile coinvolgimento,  al Racing 92 per l’accoglienza e per aver permesso agli Atleti di giocare in strutture sportive eccezionali.

 

Grazie alla Federazione Italiana Rugby per aver patrocinato la partecipazione al Torneo e grazie al sostegno del nostro amico Martin Castrogiovanni.

 

Il lavoro sulla pratica del Flag Rugby. continua … Appuntamento al prossimo anno quando (speriamo) si giocherà la seconda Edizione del Torneo, nel frattempo il Coach Manuela Gremmo confida; «Stiamo pensando di invitare le squadre che abbiamo conosciuto a venire da noi. Vale davvero la pena proseguire su questa strada, perché quello che abbiamo visto e vissuto ci è piaciuto molto. Gli Atleti sono stati assoluti protagonisti».
“La carta francese è più dura” -La testimonianza di Daniele Ricci, capodelegazione  e referente per Special Olympics Italia del progetto.
“Bella Parigi, bello il torneo, bella la squadra in campo, bravi tutti soprattutto i vincitori, ma l’immagine che mi porterò nel cuore è questa:
Un dono in carta, fatto da mani paffute, sapienti, coordinate, veloci, abili, di un Atleta Special Olympics in onore della Volontaria: la sua nuova amica.
“Perché vedi Daniele io di Amici non ne ho tanti, anzi nessuno perchè quelli che avevo si sono dileguati tempo fa.. ed allora quando incontro una nuova amica sono felice: è simpatica vero, ci parlo di tutto e ascolta”.

Mentre mi racconta tra una partita e l’altra, Io e Luca siamo seduti a terra lontani dagli occhi degli altri ancora impegnati in questioni di campo. Sediamo sull’erba quasi nascosti per scelta, perché lui ha deciso che adesso deve dedicare il suo tempo al suo desiderio di amicizia ed io, che fino a poco prima camminavo nervosamente lungo la linea bianca, chi sono per non accogliere tutto questo slancio? Ormai sono anche calmo e rapito dalla sua maestria, osservo le sue mani che si attivano in un senso e nell’altro, nell’atto di creare, mentre parla, prima striscioline millimetriche di carta e poi lunghi fili compatti che poi verranno raggomitolati, avvolti ed intrecciati tra loro …

“La carte francese è più dura” sottolinea, “non so quando ho imparato a fare gli omini, so solo che così ho conosciuto il bene, mi rilasso e non chiedermi altro”
Cosa altro chiedere Luca? è tutto nelle tue parole ..La voglia di affetto, di amicizia, di calma in un mondo che spesso urla e non ascolta, che facilmente giudica e non ti riconosce, la voglia di saper dare attenzione e riceverla, di dedicarsi e dedicare.

Un’immensa sensibilità racchiusa in una scorsa robusta, a volte rigida, ma sempre coerente ed onesta.

Un dono fatto da mani sapienti che sanno essere fortissime e delicate, un dono genuino e prezioso come il passaggio del pallone che esce dalle mani di un rugbista per un compagno pronto a ricevere l’ovale e correre in meta, oltre quella tanto agognata linea bianca.

Curioso non trovate? Un dono di carta bianca poco lontano da una linea bianca che segna il successo.

Le umane vicende sono bizzarre: sei in un campo sportivo per raggiungere un bel risultato quando ti accorgi che la grande vittoria è già arrivata, la trovi nelle linguine mangiate nonostante l’odio per gli spaghetti, nello “scusa” detto con voce ferma poco dopo un malinteso, in un omino di carta bianco abilmente eseguito e donato … Cose semplici, ma grandi, perché è nei piccoli gesti che scopriamo maggiormente noi stessi!”

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