La storia di Maria: dopo la laurea, i primi Giochi Nazionali Special Olympics

Maria è stata adottata all’età di 5 mesi mentre la signora Luciana e il signor Maurizio la aspettavano ormai da 3 anni.
Quando sono stati chiamati a Loreto per incontrarla la prima volta, hanno subito notato che questa bambina dagli occhi grandi e celesti, aveva un lato del viso gonfio e presentava un notevole strabismo. Alle comprensibili domande sul suo stato di salute le suore dell’istituto minimizzarono; i neo genitori scopriranno solo in seguito che la piccola Maria aveva sofferto durante il parto.
Luciana e Maurizio non hanno comunque mai mostrato alcuna titubanza. Maria era la loro tanto desiderata figlia. Intorno all’anno di età il suo sviluppo motorio è però ancora piuttosto lento e compromesso. Inizia così il viaggio tra diverse visite specialistiche alla ricerca di una diagnosi che non tarda ad arrivare: Maria, la loro bambina, la loro figlia, ha un ritardo motorio e cognitivo medio-grave.

La scuola dura e la sfida da vincere
Maria Angeloni, che vive a San Severino Marche in provincia di Macerata, oggi è una ragazza di 25 anni. I genitori la descrivono come una persona molto positiva e socievole, ma ciò nonostante, fin dalla scuola materna, la sua inclusione nel gruppo, i suoi compagni di classe, è stata praticamente assente. Complici di questa infelice situazione sono state anche le insegnanti con cui, purtroppo, il rapporto è sempre stato molto difficile; Maria veniva spesso esclusa dalle attività della classe e addirittura lasciata con la bidella – racconta la mamma – perché, a loro dire, disturbava la lezione e non era in grado di seguire.
La situazione non migliora durante le elementari e le medie, Maria viene inserita in una scuola privata gestita da religiosi.
La grande svolta, è proprio il caso di chiamarla così, avviene nel passaggio alle scuole superiori. Maria sceglie di frequentare il Liceo Socio-Pedagogico Scuola Paritaria Istituto Bambin Gesù e lì viene seguita dal Professor Roberto Gentili, che le fa da insegnante di sostegno e l’accompagna fino all’esame di maturità. Sarà proprio lui, il Professor Roberto Gentili, ad accorgersi della passione di Maria per lo studio e per le materie pedagogiche e sarà sempre lui ad incoraggiare i genitori affinchè la iscrivano all’Università.
Sfida accettata e Maria inizia a frequentare i corsi universitari con l’ausilio di una tutor. Racconta che erano quasi in duecento ragazzi a seguire le lezioni e nessuno mai le rivolgeva la parola o le si sedeva accanto. Nell’arco dei tre anni passati all’Università solo una ragazza albanese le presta attenzione e fa amicizia con lei; il suo nome è Ariana Hoxha : “E’ stato il destino a farmi conoscere Maria, una ragazza che stava sempre sola e lontana da tutti, si sentiva diversa e spesso inosservata dagli studenti del suo stesso corso. Mi sono avvicinata a lei probabilmente perchè percepivo e sentivo il suo disagio: la paura di non essere accettata”. “Tra i momenti più difficili del suo percorso di studi , ricordo l’incontro con una professoressa di madrelingua inglese». «Ha avuto un pregiudizio verso di lei prima ancora che parlasse», afferma mamma Luciana. “Il momento più bello del mio percorso è stato quando ho capito quante persone mi vogliono bene, ed è successo il giorno della mia laurea – dice Maria -.

Solo pochi giorni fa Maria si è laureata in scienze dell’educazione e della formazione all’Università di Macerata e Ariana, la sua amica, era lì per festeggiare insieme a lei questo traguardo. E adesso l’obiettivo di Maria Angeloni è diventare un’educatrice del nido.

Lo sport e l’amore per i cavalli
Maria è una sportiva da quando era una bambina, ha praticato il nuoto e la danza con i suoi coetanei senza disabilità già in tenera età. In sostanza, le difficoltà di inclusione incontrate all’interno delle mura scolastiche, svanivano d’incanto quando invece Maria entrava in piscina o in palestra. I suoi genitori hanno subito compreso come il gioco e lo sport potessero essere un veicolo formidabile per abbattere ogni forma di pregiudizio e offrire l’opportunità di mettersi, ancora una volta, alla prova.
L’attività a cavallo inizia come ippoterapia che svolge tutte le settimane, poi mamma Luciana crede ancora una volta che Maria potrebbe fare di più e in effetti lo fa con il suo cavallo Haflinger di nome Vagabund. L’incontro con Loredana, la sua attuale coach, nel 2015, le apre le porte del mondo Special Olympics, un contesto sportivo “a misura” dove tutti, a prescindere dal proprio livello di abilità, hanno l’opportunità di dare il meglio di sè e di salire il gradino più alto del podio.
Loredana Capone, Tecnico e responsabile del Team Special Olympics “La Brigata degli Unicorni”: “Maria è una ragazza molto solare, ma spesso è anche molto ansiosa; è arrivata qui da noi già con qualche esperienza di equitazione alle spalle e pure con qualche caduta da cavallo; spesso in sella è un po’ timorosa, ma ha tanta passione e amore per i cavalli e riesce sempre a tirare fuori grinta e coraggio per superare le sue paure e i suoi limiti. Finalmente quest’anno parteciperà, per la prima volta, ai Giochi Nazionali Estivi Special Olympics”.

A Biella, per i primi Giochi Nazionali
Dal 3 all’8 luglio prossimo, in occasione della terza e ultima tappa dei Giochi Nazionali Estivi Special Olympics, tra i 1400 atleti protagonisti a Biella, ci sarà anche Maria, l’atleta che si è laureata, che ama i cavalli, quella ragazza positiva e socievole. In quei suoi occhi grandi e celesti, ci sarà senz’altro quella luce particolare di chi si trova a vivere per la prima volta un’esperienza così bella e coinvolgente. “Amo fare sport e in particolare instaurare quel senso di fiducia con il mio cavallo. Anche grazie a lui possono diventare più autonoma e indipendente. Sono felice di partecipare a questi Giochi Nazionali, desidero tanto incontrare altri atleti, nuovi amici, conoscere ed ascoltare le loro storie”. Lo ha affermato Maria Angeloni lo scorso 21 aprile alla Sala Giunta del CONI quando le è stato assegnato il compito di aprire la Conferenza Stampa di Presentazione dell’evento.

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