Rubina ha 21 anni e pratica sport da quando ne aveva tredici.
Rubina non ha una patologia ben definita. I suoi genitori si sono resi conto di alcune difficoltà durante il percorso di crescita, perchè alcune tappe non venivano rispettate. Anche a scuola sono emerse criticità nella partecipazione a gruppi di persone e nelle amicizie. Ma papà Orlando e mamma Nadia si sono attivati immediatamente per far sì che la loro figlia potesse avere lo sviluppo migliore possibile, Nicole e Gaia, le sue sorelle, si sono impegnate moltissimo nell’affrontare la situazione con fermezza e serenità.
Al termine di una visita dalla logopedista, Rubina esce dallo studio e inizia a correre. La dottoressa, stupita, chiede a Nadia: “Avete mai pensato a Special Olympics?”. La famiglia non sa nulla di quella realtà, ma decide di bussare alla porta dell’associazione sportiva Rosa Blu di Vercelli. Pensano di trovare un “mondo tristissimo”, invece vengono immediatamente trascinati dall’energia e dalla gioia di volontari e tecnici. Così decidono di fare un passo ulteriore: conoscono Charlie Cremonte, Direttore regionale Special Olympics Italia Team Piemonte e si apre una nuova pagina, ancora più bella: mentre mamma Nadia è entrata a far parte del Team Asad Biella in qualità di referente per le famiglie, Rubina ci ha preso gusto e ha cominciato a gareggiare e vincere. Viaggia spesso per gli eventi sportivi tenendosi stretta tanti bei ricordi. Come il debutto ai Nazionali di atletica a Roma nel 2006 e la conquista della medaglia di bronzo ai Mondiali di atletica nel 2011 ad Atene. Poi una lunga sfilza di successi da far invidia ai campioni più blasonati. Rubina ha vinto 65 medaglie. Nel 2011 la doppia soddisfazione di ricevere il premio talento Coni e il premio “Fiaccola” Speciale. Rubina non intende fermarsi. Lo dimostrano le sue intense giornate, condite da una sana attività fisica e dal gusto di prelibatezze preparate in gran quantità grazie al corso di pasticceria che sta frequentando e che potrebbe offrirgli un’opportunità lavorativa di prestigio: “Mi alzo alle 8, vado in palestra per allenarmi e torno per pranzo – confida – mangio e riparto per Biella per fare ritmica. E in settimana sono impegnata a cucinare dolci, che mi piacciono tanto e che ogni tanto porto a casa per farli assaggiare”. Pare che sia molto brava a cucinare meringhe, baci di dama, focacce e crostate, anche se la sua preferita è la torta millefoglie.
Rubina se la cava benissimo con i treni: “Da Santhià, dove abito, vado a Biella o a Vercelli, non è difficile. Anche se molte volte arrivano in ritardo…”. In una vita così frenetica, c’è spazio anche per il fidanzato nuotatore Andrea, per la musica e il suo cantante preferito, Bon Jovi, e per aiutare alcuni compagni di squadra. Rubina, infatti, è un’ottima motivatrice tanto che la sua allenatrice di pallavolo l’ha soprannominata “La Roccia”: è grazie a lei che un suo compagno di squadra ha imparato a correre in palestra.
Proprio il volley non la annoia mai. Vuoi per il suo idolo, il nazionale azzurro Ivan Zaytsev, vuoi perchè, anche se la battuta non è il punto di forza, lei ama giocare di squadra per socializzare e creare la giusta empatia con i compagni. Rubina è generosa e preferisce condividere i bei momenti dentro e fuori dal campo. Certo non disprezza l’atletica, che le ha dato parecchie gioie: “Mi piacciono i 100 metri, nei 200 me la cavo anche se c’è quella curva da affrontare….e poi la staffetta. Mi piace perchè siamo in quattro”. Una passione per lo sport che si è fermata per circa un anno, nel 2012, quando Rubina è stata costretta ad un lungo stop per guai fisici. Poi la ripresa, più forte di prima, verso un futuro carico di belle speranze. Rubina ha partecipato ai Giochi Nazionali Estivi Special Olympics di Biella. “E’ stato impegnativo, ma bellissimo, gioia e festa ovunque, un’occasione unica per scendere in campo e stare insieme”.(La storia di Rubina è tratta dal Libro “Special è esserci“)
Rubina non ha una patologia ben definita. I suoi genitori si sono resi conto di alcune difficoltà durante il percorso di crescita, perchè alcune tappe non venivano rispettate. Anche a scuola sono emerse criticità nella partecipazione a gruppi di persone e nelle amicizie. Ma papà Orlando e mamma Nadia si sono attivati immediatamente per far sì che la loro figlia potesse avere lo sviluppo migliore possibile, Nicole e Gaia, le sue sorelle, si sono impegnate moltissimo nell’affrontare la situazione con fermezza e serenità.
Al termine di una visita dalla logopedista, Rubina esce dallo studio e inizia a correre. La dottoressa, stupita, chiede a Nadia: “Avete mai pensato a Special Olympics?”. La famiglia non sa nulla di quella realtà, ma decide di bussare alla porta dell’associazione sportiva Rosa Blu di Vercelli. Pensano di trovare un “mondo tristissimo”, invece vengono immediatamente trascinati dall’energia e dalla gioia di volontari e tecnici. Così decidono di fare un passo ulteriore: conoscono Charlie Cremonte, Direttore regionale Special Olympics Italia Team Piemonte e si apre una nuova pagina, ancora più bella: mentre mamma Nadia è entrata a far parte del Team Asad Biella in qualità di referente per le famiglie, Rubina ci ha preso gusto e ha cominciato a gareggiare e vincere. Viaggia spesso per gli eventi sportivi tenendosi stretta tanti bei ricordi. Come il debutto ai Nazionali di atletica a Roma nel 2006 e la conquista della medaglia di bronzo ai Mondiali di atletica nel 2011 ad Atene. Poi una lunga sfilza di successi da far invidia ai campioni più blasonati. Rubina ha vinto 65 medaglie. Nel 2011 la doppia soddisfazione di ricevere il premio talento Coni e il premio “Fiaccola” Speciale. Rubina non intende fermarsi. Lo dimostrano le sue intense giornate, condite da una sana attività fisica e dal gusto di prelibatezze preparate in gran quantità grazie al corso di pasticceria che sta frequentando e che potrebbe offrirgli un’opportunità lavorativa di prestigio: “Mi alzo alle 8, vado in palestra per allenarmi e torno per pranzo – confida – mangio e riparto per Biella per fare ritmica. E in settimana sono impegnata a cucinare dolci, che mi piacciono tanto e che ogni tanto porto a casa per farli assaggiare”. Pare che sia molto brava a cucinare meringhe, baci di dama, focacce e crostate, anche se la sua preferita è la torta millefoglie.
Rubina se la cava benissimo con i treni: “Da Santhià, dove abito, vado a Biella o a Vercelli, non è difficile. Anche se molte volte arrivano in ritardo…”. In una vita così frenetica, c’è spazio anche per il fidanzato nuotatore Andrea, per la musica e il suo cantante preferito, Bon Jovi, e per aiutare alcuni compagni di squadra. Rubina, infatti, è un’ottima motivatrice tanto che la sua allenatrice di pallavolo l’ha soprannominata “La Roccia”: è grazie a lei che un suo compagno di squadra ha imparato a correre in palestra.
Proprio il volley non la annoia mai. Vuoi per il suo idolo, il nazionale azzurro Ivan Zaytsev, vuoi perchè, anche se la battuta non è il punto di forza, lei ama giocare di squadra per socializzare e creare la giusta empatia con i compagni. Rubina è generosa e preferisce condividere i bei momenti dentro e fuori dal campo. Certo non disprezza l’atletica, che le ha dato parecchie gioie: “Mi piacciono i 100 metri, nei 200 me la cavo anche se c’è quella curva da affrontare….e poi la staffetta. Mi piace perchè siamo in quattro”. Una passione per lo sport che si è fermata per circa un anno, nel 2012, quando Rubina è stata costretta ad un lungo stop per guai fisici. Poi la ripresa, più forte di prima, verso un futuro carico di belle speranze. Rubina ha partecipato ai Giochi Nazionali Estivi Special Olympics di Biella. “E’ stato impegnativo, ma bellissimo, gioia e festa ovunque, un’occasione unica per scendere in campo e stare insieme”.(La storia di Rubina è tratta dal Libro “Special è esserci“)