Games for Inclusion, lo sport che piace

LUCA SCRIVE
Luca non parlava, si metteva in un angolo della camera, urlava, faceva gesti ripetitivi e si mordeva la bocca. Luca, sostenevano i medici, “Non avrebbe mai imparato a leggere e a scrivere, per esempio, e quel che è peggio, non avrebbe mai riconosciuto i suoi come genitori e la soluzione migliore – dicevano- era quella di rinchiuderlo in un Istituto. Invece, col tempo Luca, con l’aiuto della sua famiglia, è riuscito proprio a scrivere; il suo destino. Con una forma di autismo importante, ha imparato a lasciar parlare il suo corpo ed “era arrivato a fare 100 addominali in meno di un minuto; capriole ed esercizi sempre più difficili che corrispondevano a quelli propri della ginnastica artistica”. Oggi, in occasione dei Giochi Nazionali Estivi Special Olympics, svoltisi a La Spezia dall’11 al 15 giugno Luca Ferreli è stato uno dei mille atleti in gara, “siamo arrivati ad impegnargli tutta la giornata, non ha più tempo “per fissare il muro”; la sua è diventata una vita piena, vera, grazie allo sport” ha detto commossa mamma Rita dagli spalti dei Giochi Nazionali. Luca è una storia tra mille.

I GIOCHI NAZIONALI ESTIVI A LA SPEZIA “GAMES FOR INCLUSION”
Erano in mille gli atleti con disabilità intellettiva protagonisti dell’evento, 5 le discipline sportive in gara: basket, calcio, badminton, ginnastica artistica e ritmica. I Giochi Nazionali Estivi, giunti alla XXXIII edizione, hanno messo in evidenza il potere dello sport come strumento in grado di generare crescita, autostima, autonomia e autodeterminazione puntando sulla capacità piuttosto che sul limite, proprio come recita il Giuramento dell’atleta Special Olympics “Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze” che lo scorso 12 giugno in Piazza Europa, a La Spezia, in occasione della Cerimonia di apetura, insieme all’accensione del tripode, ha dato il via ufficiale alle gare esprimendo la certezza che per ogni atleta Special Olympics, la sfida più importante da vincere è quella verso se stessi.
Lo sport è di tutti, è uno strumento in grado di generare altresì inclusione puntando sull’apertura all’altro piuttosto che all’agonismo più sfrontato: a La Spezia hanno partecipato anche 7 delegazioni straniere provenienti da Romania, Malta, Spagna, Andorra, Svizzera, Gibilterra e Repubblica di San Marino. Parallelamente alle gare si sono svolte esibizioni di YAP (Young Athletes Program), programma innovativo di gioco e attività motoria per bambini fino agli 8 anni d’età e MATP (Motor Activity Training Program) programma di allenamento dedicato a bambini ed adulti con disabilità intellettive gravi e gravissime. Le gare hanno previsto inoltre incontri di sport unificato dove atleti senza disabilità intellettive sono entrati in gioco in qualità di partner. Un “gioco di squadra”, dunque, dal valore umano e culturale enorme, tale da far rinominare l’evento a livello internazionale “Games for Inclusion”.

 

IL MINISTRO DELLO SPORT LOTTI AI GIOCHI PREMIA GLI ATLETI
“Special Olympics è un’occasione per dimostrare come lo sport abbatta veramente ogni genere di barriera. In questi Giochi non ci sono differenze, non ci sono colori, siamo tutti uguali. E’ bellissimo vedere questi atleti praticare sport, così come incontrare le loro famiglie. Sarà bellissimo stare accanto a questa realtà come Ministero anche a Montecatini, sede dei Giochi Nazionali Estivi Special Olympics del 2018” lo ha detto il Ministro dello Sport Luca Lotti, intervenuto durante i Giochi Nazionali Estivi Special Olympics di La Spezia per assistere, per la prima volta personalmente, alle gare e per premiare, infine, gli atleti sul podio. In occasione della sua visita il Ministro ha inoltre espresso il desiderio di poter prendere parte in futuro ad una partita di sport unificato e giocare in squadra con gli atleti Special Olympics.
Questo incontro si è rivelata una promessa mantenuta nel tempo, difatti, lo scorso 21 aprile, in occasione della conferenza stampa dell’evento a Roma, al Coni, alla presenza del Presidente Giovanni Malagò e del Presidente del CIP Luca Pancalli, lo stesso Ministro Lotti aveva dato appuntamento agli atleti Special Olympics direttamente sui campi gara assicurando la sua presenza. Scrive poi sui social a fine giornata: “Promessa mantenuta. Ci eravamo visti a Roma e avevo promesso che sarei stato con loro. E infatti, eccomi qua a La Spezia insieme ai ragazzi dei Giochi Estivi Special Olympics. Il nome è azzeccato, perché sono sportivi davvero fuori dall’ordinario, che danno valore al giuramento dell’atleta pronunciato ieri sera a conclusione della cerimonia di apertura di questa manifestazione: “Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”. Non c’è messaggio sportivo più bello, più autentico. Questi ragazzi hanno tutta la mia ammirazione e sostegno. Il Ministero per lo Sport sarà sempre accanto a loro e alle iniziative, come questa, che ci fanno una volta di più capire che l’unico ostacolo da abbattere – con tutte le nostre forze – è quello che noi stessi ci poniamo davanti”.

IL PROSSIMO APPUNTAMENTO A BIELLA
Appuntamento con il Ministro Lotti a Montecatini nel 2018 dunque, ma prima Special Olympics torna a Biella. I Giochi Nazionali Estivi 2017, quest’anno sono stati infatti suddivisi in tre differenti località in relazione alle diverse discipline sportive proposte con un coinvolgimento, in totale, di 17 paesi stranieri, hanno preso il via dal 10 al 14 maggio scorso a Terni e Narni (circa 1000 atleti nelle discipline sportive dell’atletica, canottaggio, golf, indoor rowing, nuoto e tennis) e si concluderanno, dopo La Spezia, a Biella che, dal 3 all’8 luglio, vedrà gareggiare 1400 atleti nelle discipline sportive delle bocce, bowling, equitazione, nuoto, nuoto in acque aperte, pallavolo, rugby e vela.

SPECIAL OLYMPICS E’ UNA BOLLA DI EMOZIONI
Non esisterebbe alcun evento Special Olympics senza il coinvolgimento dei volontari, quando medici professionisti a bordo campo al servizio degli atleti con i programmi salute ” Healty Athletets” , quando volontari, dipendenti delle aziende partner, o ancora, giovani e giovanissimi provenienti dalle scuole del territorio decidono di donare la cosa più preziosa che hanno: il loro tempo.
Grazie al fortunato processo di sensibilizzazione svolto in tutte le scuole del territorio, più di 800 giovani sono stati coinvolti come volontari ai Giochi Nazionali di La Spezia trasformandosi nel motore stesso dell’evento e in una risposta chiara e decisa ai tanti episodi di bullismo ed emarginazione ancora oggi presenti, un ulteriore passo in avanti verso un futuro migliore. Intanto qualcuno di loro a fine evento ha voluto “fermare il tempo” ancora per qualche istante.

“Cos’è Special Olympics? È una bolla, una bolla di emozioni. Una bolla dove i giorni sono stancanti ma estremamente belli. È il primo giorno di Giochi quando arrivi al campo e senti dire “mi sei mancata ” da ragazzi che non vedevi da anni ma che si ricordano di te come il primo giorno. È vedere la voglia, l’impegno e la determinazione per portarsi a casa la partita con un goal o un passaggio giusto. Special Olympics è il sorriso che resta sul tuo viso per giorni. E’ quella nostalgia che ti prende quando tutto è finito, anche solo da un minuto. Sono gli abbracci che rimettono a posto i pezzi e ti riempiono il cuore. Dovrei scrivere ore per descrivere in pieno Special Olympics, ma non basterebbero le parole. Special Olympics è da vivere.”
(Ilenia Bambini)

“Rosso è il colore della passione, la stessa che questi atleti mettono in ogni cosa che fanno; che sia vincere, perdere, sostenere i propri amici e compagni di squadra. E sostenere anche noi volontari, noi che ogni giorno siamo stati li con loro, abbiamo riso con loro, abbiamo condiviso ogni attimo. Rosso è il colore che ha scelto Special Olympics per rappresentare tutto questo. Grazie, ogni anno cresciamo con voi, ed ogni anno non vediamo l’ora che tutto ciò ricominci”
(Alessia Persia)

 

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