Si tratta di un evento annuale che si svolge nel fine settimana dell’anniversario della FIBA (18 giugno 1932).
In molti, appassionati del pallone a spicchi, si riuniscono alla House of Basketball per immergersi nel mondo del 3×3 e visitare la Hall of Fame e lo spazio espositivo ripercorrendo la storia del basket e della FIBA. Diverse attività rendono l’evento attraente per tutti.
“La FIBA Open è una delle missioni della Fondazione e il basket 3×3 è al centro delle sue attività. Queste iniziative hanno un forte aspetto sociale” – ” ha detto Yvan Mainini.
Il FIBA Open 2019
La V edizione del FIBA Open si svolgerà presso la House of Basketball di Mies, il 15 e il 16 giugno 2019.
A nome di Special Olympics Europa e Eurasia, Special Olympics Svizzera collabora nell’organizzazione del torneo, che include una categoria “Special Olympics” composta da 12 squadre unificate provenienti da: Belgio, Bosnia, Bulgaria, Germania, Estonia, Italia, Lituania, Romania, Turchia e Svizzera
A livello internazionale il Basket. 3×3 potrebbe diventare presto una nuova disciplina e il FIBA OPEN rappresenta un’eccellente opportunità per testarla sul campo. In questo senso FIBA e Special Olympics International firmeranno un accordo di partnership. Occasione che Special Olympics Italia poteva farsi sfuggire? Assolutamente no! Per questo siamo orgogliosi di comunicare che saremo presenti con una squadra composta da : Claudio Buzzolo, Lorenzo Favretto, Emilian Fishta, Austin Ndukwe e Marco Greco.
Marco Greco – atleta Partner
“Mies è solo una delle tante tappe di un percorso che per me è cominciato per caso. Dispiace ammetterlo, soprattutto alla luce della mia smisurata passione per la palla a spicchi, ma è nella più totale ignoranza che ho scelto di iniziare, di esplorare un Mondo di cui non ero minimamente a conoscenza e che mi ha travolto con una tale velocità e intensità da lasciarmi frastornato. Non come un pugno da K.O. ma piuttosto come un primo bacio, con la peculiare sensazione che possa essere davvero un ultimo primo bacio.
Sono Marco, e il viaggio che mi aspetta lo intraprenderò con Claudio, Austin, Marco, Fish, Cri, e Lorenzo. Steven, invece, è stata un’altra piacevole conoscenza fatta durante la preparazione al torneo, e mi spiace ci debba sostenere da casa.
Mies è, anche, e soprattutto, una splendida occasione per conoscere persone con cui condividere l’amore per lo sport, per la pallacanestro, nel modo più semplice, sorridendo e giocando insieme o da avversari.
Mies è scoprire le persone, le loro storie, cosa hanno da insegnare.
Mies è un viaggio, spero non il conclusivo, parte di un percorso in cui è possibile onorare la propria competitività, non legata solo ad un fine ultimo, la vittoria, ma percependola più sfumata, più complessa, dove “vincere” è solo un frammento di un mosaico ampio e colorato.
Mies è un’opportunità: rappresentare l’Italia dalle mille culture, l’Italia variegata, l’Italia che ci piace
e che sicuramente, penso di poter parlare a nome di tutti, a Mies farà del proprio meglio.
Mies è, e sarà, questo e molto altro, per me, e spero per i miei compagni.
Sono grato e felice di poter aggiungere “Mies” alle mie esperienze personali e a quelle con Special Olympics che, pur non essendo un Mondo perfetto, è un Mondo con solide e sane fondamenta, e cresce…cresce…e io, noi, con lui”.