Dopo i Giochi, si torna a casa più ricchi

La malinconia che ti assale i giorni dopo la fine dei Giochi è qualcosa di inspiegabile… torni a casa, giri per strada, ti guardi intorno e non vedi più striscioni rossi, divise colorate, manifesti… non incontri più gli atleti, i tecnici, i familiari che passeggiano e ti salutano, ti abbracciano, ti raccontano come è andata la giornata… non senti più la musica, le risate, le chiacchiere…
È una malinconia forte, direttamente proporzionale alle bellissime emozioni vissute durante la settimana.
Molti mi chiedono: com’è andata? Non riesco mai a trovare un aggettivo adeguato per descrivere tutto questo. L’unica cosa che posso dire è: venite anche voi. Provate anche solo una volta a partecipare, nel modo che più vi si addice: volontari, tecnici, partner, pubblico… provate, e vi renderete conto che non esiste una parola abbastanza significativa. Ma soprattutto vi renderete conto che anche voi non potrete più farne a meno!!! Grazie Special Olympics!!!” ❤️
Emanuela Sellone – Tecnico della Pallavolo Unificata


“I Giochi Nazionali Special Olympics sono finiti da pochi giorni, e dentro di me è rimasto un vuoto enorme, ogni mattina mi sveglio e il pensiero va ancora li, a quel campo di calcio dove ogni giorno vedevo gli atleti giocare e divertirsi, quel campo dove ogni mattina arrivavo stanco, ma vedendoli passava tutto, con un semplice sorriso, un abbraccio. 
Spiegare cos’è Special Olympics è difficile, è un’esperienza che devi vivere, è un’esperienza che chiunque, almeno una volta nella vita, deve provare, perché ti cambia in tutto. Questi atleti ti insegnano i veri valori della vita, ti insegnano che niente è impossibile se si vuole veramente. Quindi un ringraziamento va a tutti, allo staff, ai volontari, agli atleti, che sono riusciti a trasmettermi la passione per Special Olympics, spero vivamente un domani di poter rivivere queste emozioni a fianco di tutti voi. Special Olympics resterà l’esperienza più bella della mia vita”

Alessio Franceschi – Volontario Special Olympics

 


“Cara Medaglia,
sei la testimonianza di ore di fatica e di sogni.
Per tutta la settimana ti ho bramata, perché volevo che colmassi gli attimi di rabbia e stanchezza che ho passato per incontrarti. E, alla fine, però, ci sono riuscito.
Bella come immaginavo e unica come speravo.
L’averti avuta al collo mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo e vedere le tue gemelle sulle divise degli altri mi ha fatto sentire parte di un qualcosa di così bello che gli altri devono invidiare.
Volevo concludere confessandoti che ho scoperto che non esiste nulla al mondo più sereno e vero del “playunified”.
Non sono contento per il tuo colore, ma per il significato che si porta dietro.”

Rosario Pintabona- Atleta Partner

 

 


“Alla fine di questi Giochi, passati un po’ di giorni, non faccio altro che pensare e ripensare ai momenti trascorsi insieme…risate, pianti, ansie, ma soprattutto emozioni, che ti segneranno per sempre. 
Un ringraziamento particolare va alla mia compagna Valentina, sensibile al punto di commuoversi al corretto tiro di una boccia. 
Ho dovuto gestire la mia emotività per far sì che tu dosassi la tua.. siamo state complementari, ci siamo sostenute a vicenda.. perché poi è proprio questo il vero obiettivo di Special Olympics: Play Unified! 
A parole non è facile spiegare cosa si prova in quei giorni, penso che tutti una volta nella vita dovrebbero provarlo.. io lo faccio già da anni e penso che ormai sia una dipendenza, non posso farne a meno!
Ringrazio tutti gli atleti e sempre più mi convinco che il termine Speciali non sia stato scelto per caso!”

Sharon Schembri – Atleta Partner


 

L’anno scorso il prof.Ricci, all’interno della straordinaria scuola superiore di mio figlio, l’Istituto Moretti di Roseto, mi propose se volevo far aderire Stefano  a Special Olympics. Io diedi il consenso e, che dire, da qui è iniziato un percorso veramente  stupendo.   Tanto per cominciare è  nato il Team Moretti Special Basket che ha consentito ad atleti speciali come Stefano e ad atleti partner senza disabilità, di condividere insieme un nuovo sport, di formare una vera squadra e di partecipare ad allenamenti ed eventi, fatti di trasferte e sane competizioni  davanti a un vero pubblico.

Quest’anno abbiamo partecipato ai XXXIV Giochi Nazionali Estivi Special Olympics di Montecatini. Non immaginavo potesse esistere un’organizzazione così grande, per questi ragazzi speciali : 3mila atleti da tutta Italia hanno sfilato  con tanto di fiamma olimpica, parata, fuochi d’artificio, mongolfiere come scenografia, 18 discipline sportive e oltre 6mila persone sugli spalti, genitori e amici, più  tutto lo staff,i volontari,ecc.

Un’emozione grandissima, un’esperienza che mi ha lasciato una sensazione di benessere nel cuore. Si! Proprio  così! Benessere perché ho capito che i nostri figli non sono soli, hanno un mondo da vivere, lo sport ha fatto si che uscissero di casa e si mettessero in gioco per dimostrare a loro stessi e agli altri, che hanno delle capacità come tutti e che, con il giusto sostegno, possono riuscire a raggiungere tanti obiettivi. Mi sono resa conto che anch’io, la mamma, non ero sola, ho visto una solidarietà pazzesca, un affetto e un rispetto che non mi era mai capitato di incontrare e ricevere. Sono felicissima di aver trascorso questi 4 giorni con il Team Moretti e di vivere  questa emozione grandissima.

Ringrazio di vero cuore tutti coloro che ci hanno dato questa opportunità.

Ringrazio mio figlio che mi fa vivere ogni giorno delle emozioni grandi, mi riempie di soddisfazioni e mi fa apprezzare la vita in modo sereno come lui la vive, nonostante tutto.

E un grazie va anche a  tutti i ragazzi della squadra Special Olympics Team Moretti,che sono veramente formidabili.

Un ultimo pensiero lo voglio rivolgere a tutti i genitori che come me, hanno dei figli speciali:

So che non è facile accettare che un figlio possa essere diverso da quello che ci si aspettava ma, noi tutti, siamo stati scelti per ricevere questo dono così SPECIALE. Io con mio figlio ho riscoperto la voglia di apprezzare la vita nonostante tutto. Condividete con loro tutto ciò che è possibile fare, vivete con i vostri figli tutto ciò che la vita vi offre, godetevi il presente e ogni giorno cosi  come viene, lasciate lontani giudizi e pregiudizi e pensate a loro, perché  anche i nostri figli hanno diritto di vivere la loro vita come tutti. Abbiate sempre  la forza e il coraggio di farlo, affiancatevi a persone qualificate che accompagnino i nostri figli con il cuore e la  passione. Dietro a tutto ciò ci sono molti sforzi e sacrifici, ma la soddisfazione più  grande è : “vedere i propri figli felici”   e questo fa un buon genitore.

” Con la forza di volontà  tutto si può “

La mamma di Stefano #6


“Il basket è il mio sport. Ce l’ho nel cuore perché 15 anni fa mi ha legato a una persona speciale, quella che ancora oggi è l’amore della mia vita. Quando ho saputo che avrei dato supporto con alcuni dei miei colleghi alle squadre di Special Olympics ne sono stata entusiasta e orgogliosa ma mai avrei pensato di vivere con loro dei momenti che mi resteranno nel cuore per sempre. Con i ragazzi della foto abbiamo stretto un legame particolare, al termine della partita ci siamo incontrati fuori dal campo e vedendo alcuni di loro silenziosi perché la partita non era andata proprio secondo i piani abbiamo pensato di regalargli qualche gadget. Giuseppe, uno di loro, ha voluto persino la nostra maglia di volontari e il cappellino per portarsi un ricordo di noi a casa. Abbiamo riso, chiacchierato, fatto amicizia con una naturalezza che nel mondo frenetico in cui sono abituata a vivere non è pensabile. Ci siamo salutati dopo un po’, gli ho girato le spalle con il cuore pieno e qualche lacrima negli occhi che ho cercato di trattenere a fatica. Dopo qualche secondo mi sento chiamare, uno di loro si avvicina tenendo tra le mani un piccolo fiore che aveva raccolto nell’aiuola lì vicino e porgendomelo mi dice: “questa è l’unica cosa che ti posso regalare!” Non sono riuscita a dire nulla, se non ad abbracciarlo e quelle lacrime che tanto avevo cercato di trattenere sono uscite senza freno. C’era tutto in quel fiore, tutto il loro meraviglioso essere speciali, quello che riesce a farti sentire parte di loro mentre loro diventano parte di te. Indissolubilmente.”

Alfonsina Carbone – Volontaria Snaitech

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