Sono fiera di avere una figlia che non ha mai guardato ai suoi limiti, ma ai talenti e alle sue potenzialità. Sa guardare sempre oltre le apparenze e sogna in grande.
Se le chiedi cosa non le piace di se stessa, lei ti risponde i brufoli.
Demetra “la guerriera”
Demetra è nata a Osimo 27 anni fa.
La gravidanza è stata piuttosto angosciante – racconta mamma Elvira – dal momento in cui sono risultata positiva alla toxoplasmosi. Ho assunto un antibiotico che ha tenuto sotto controllo l’insorgere dell’infezione per tutta la durata della gravidanza, ma probabilmente avrei dovuto continuare a prenderlo per diversi mesi anche dopo il parto. Invece, una volta nata Demetra, i medici non ne hanno più parlato, sembrava tutto superato nel migliore dei modi. Demetra pesava 4,250 kg, era bellissima e sembrava anche godere di ottima salute. Così siamo tornati a casa felici come non mai, come accade di solito quando arriva un bambino in famiglia.
Invece, lo ricordo come fosse ieri, erano passati solo 18 giorni dalla nascita, quando una sera l’ho presa in braccio dalla sua culla e mi sono resa conto che era asfittica. Siamo volati al pronto soccorso. Il toxoplasma aveva attaccato le sue cellule celebrali.
Siamo entrati in ospedale quando Demetra aveva 18 giorni, ne siamo usciti e siamo tornati a casa oltre un anno dopo.
Nel mentre Demetra ha subito 7 interventi alla testa, è stata 4 volte in coma e la conseguenza più evidente di tutto questo “tsunami”, tra Genova e Pescara, è una emiparesi. A 6 mesi e mezzo pesava solo 3,2 kg ed era una sopravvissuta. Almeno 3 o 4 volte i medici ce l’hanno data per spacciata e noi eravamo pronti a perderla, invece, fin da subito, ha dimostrato di avere un attaccamento alla vita e una grinta fuori dal comune. Si riprendeva tutte le volte tanto che l’abbiamo soprannominata “la guerriera”, nel reparto la chiamavano tutti così ed effettivamente lo era eccome. Aggiungo che la sua guerra poi l’ha vinta.
Le passioni di Demetra
Una volta a casa abbiamo deciso di puntare tutto sul suo temperamento così volitivo verso tutto ciò che poteva apprendere ed imparare, ha sempre desiderato a tutti i costi fare qualunque cosa. Demetra è curiosa, è straordinariamente ricettiva. Questo ci ha spronato a non arrenderci, ad intraprendere un percorso pesante, irto di difficoltà e faticoso cercando di trovare, però, le strade migliori per andare sempre avanti. Lei stessa ci ha indicato quali fossero seguendo e assecondando semplicemente le sue passioni: la musica, le lingue, il cavallo e l’arte in generale.
Queste sue inclinazioni le abbiamo coltivate al massimo per darle l’opportunità di recuperare tutto il possibile. Era attratta dalle immagini, guardava le videocassette dei film con i sottotitoli in diverse lingue straniere. Il padre ha vissuto a Londra e le parlava sia in inglese che in italiano stimolando ancora questo interesse. In più Demetra legge tantissimo.
La prima strada intrapresa però è stata la musica, era ideale per stimolare la sua manualità, in particolare il lato sinistro che fino ad allora era completamente paralizzato
Ricordo un aneddoto. Bisognava scegliere lo strumento e Demetra mi ha detto: “Mamma, vorrei suonare il violino”. Accidenti, ho pensato, il violino è complicatissimo, allora ho cercato di farle capire che lei, a differenza di altri, non avrebbe potuto. Beh, avevo torto, incoraggiata dall’insegnante, ha suonato per 4 anni il violino, nonostante tutte le sue limitazioni.
L’amore per i cavalli e per lo sport Special Olympics
All’età di 5 anni si avvicina per la prima volta ai cavalli ed è stato amore a prima vista, ancora non teneva bene su la testa, aveva seri problemi motori e questa passione l’ha aiutata tantissimo nel raddrizzamento capo-tronco. Il cavallo infatti è diventato il suo miglior amico ed il suo sport, a 14 anni ha iniziato a frequentare un maneggio, il fantastico Pianella Scavalcando, Team di Special Olympics.
Grazie a Special Olympics ha cominciato a fare le trasferte, a partire da sola con la sua squadra per tanti giorni. Dopo la separazione con mio marito, io non potevo seguirla in ogni viaggio, ma è stato meglio così, lo si sa, anche i tecnici di Special Olympics ci invitano caldamente a “restare a distanza” per rendere autonomi i nostri figli Atleti, per insegnare loro a gestire il più possibile le proprie esigenze in autonomia. E Demetra anche in queste occasioni ha dimostrato di saperlo fare.
Il suo Team Special Olympics, devo dire, che è pazzesco, ha saputo tirar fuori le abilità, Special Olympics non è solo sport, è vita reale e si respira una sana competizione. Tutto ciò che imparano facendo sport gli Atleti se lo portano anche fuori: sono un gruppo di amici, si sentono regolarmente e si sostengono
L’equitazione poi non è uno sport facile, ma Demetra ha maturato davvero tutte le caratteristiche di un Atleta: determinazione, costanza, disciplina che si sono riversate nella vita di tutti i giorni dove ha acquisito tanta sicurezza. Ed io con lei.
Ora, con l’aiuto di un educatore, Demetra sta imparando a prendere i mezzi pubblici da sola, lo step finale sarà riuscire ad introdurla nel mondo del lavoro. C’è da dire che il bello di Demetra è che si impegna in tutto ciò che fa senza sforzo, lo fa sempre e solo con gioia.
Anche negli ultimi 2 anni, durante il lockdown dovuto al covid Demetra non si è mai fermata, complice la straordinaria attività messa in piedi da Special Olympics che ha saputo organizzare una serie di attività, tra Smart Games e zoom call, pure con i Vip, che hanno cadenzato molte delle sue giornate. Specialmente il corso ALP (Athlete Leadership Program) in cui Demetra si è impegnata con assoluta dedizione. Poi è arrivata l’opportunità di interventire nel Webinar internazionale di Special Olympics. Il suo intervento doveva essere tutto in inglese e anche io sono rimasta sconvolta dalla sua padronanza della lingua. Si è fatto aiutare dal papà che vive in Australia da 15 anni e che sente e vede regolarmente solo tramite i social. Per questo la sua presenza come uditore ha reso l’esperienza ancora più bella ed emozionante per Demetra.
Professione Sognatrice
Di sogni nel cassetto Demetra ne ha tanti e la musica è sempre stata il sottofondo della sua vita. All’inizio la usavamo come mezzo terapeutico legato alla riabilitazione o alla terapia, fino a quando non è arrivata al centro studi musicali L’Assolo di Pescara, dove ha iniziato un lavoro sul pianoforte, sul canto e sulla composizione di testi. Il percorso non è stato in discesa e non tutti incoraggiavano Demetra a portare avanti questa sua passione. Ma lei è stata più forte ed è riuscita a vincere tutte le difficoltà. Oggi ha inciso un cd dal titolo “professione sognatrice”, ha una pagina Facebook e un canale Youtube.
Nel centro studi musicali, lo stesso che ha frequentato come utente, ora è stata inserita in un progetto attraverso il quale svolge il ruolo di aiuto insegnante di musica . un’ora e mezza a settimana. È una grandissima opportunità di preparazione al lavoro.
Demetra è cresciuta tanto e negli anni ho dovuto contare praticamente sulle mie sole forze, la strada è stata lunga e tortuosa, per questo io lei la chiamo “la mia villa con piscina” per tutto ciò che ho investito in lei. Demetra per me è preziosa, è una fonte di energia pazzesca, me la toglie e me la ridà e chissà quante altre volte accadrà ancora, quante cose, all’apparenza impossibili, riuscirà invece a fare. La prima a credere in lei è lei stessa, nonostante tutti i suoi limiti, ha già programmato la sua vita, ha un fidanzato da 6 anni e vuole dei figli. Non si accontenta di esistere, lei la sua vita la vuole cavalcare proprio come Special Olympics le ha insegnato. Ed io sarò sempre lì ad ammirarla, a sorprendermi e ad emozionarmi ogni volta.