La difficoltà
Valentina Costa nasce il 19 Luglio del 1994 presso l’ospedale di Gela, alle 33esima settimana di gestazione. Il parto prematuro provoca una sofferenza ipossico-ischemica, a causa della quale a Valentina viene diagnosticata una tetraparesi spastica. Sin dalla dimissione dall’ospedale, avvenuta dopo 50 giorni in incubatrice, inizia un percorso di fisioterapia quotidiana a cui si aggiungono cicli di riabilitazione più intensa in seguito agli interventi alle ginocchia, al piede destro e ai muscoli flessori e a infiltrazioni di tossina botulinica ai muscoli adduttori (dal 2005).
La reazione attraverso lo sport
Lo sport entra nella sua vita all’età di 5 anni, quando inizia a praticare nuoto con Natale Saluci nella neonata ASD Orizzonte Gela, Team di Special Olympics. All’età di 7 anni si trasferisce con la propria famiglia a Pisa alla ricerca di nuovi sistemi riabilitativi. Il progetto va avanti per quattro anni ma non dà i risultati sperati. È un periodo di lotta affannata, in cui i piccoli-grandi progressi sul piano motorio non soddisfano le aspettative di Valentina. Cresce, prende coscienza della propria condizione, delle distanze che la separano dai suoi coetanei e della nostalgia di casa. Ad una grande efficienza sul piano dei servizi, sia in ambito scolastico che sanitario, non corrisponde un’effettiva e completa inclusione. Sul piano emotivo inizia per Valentina una vera e propria eclissi. Tutto ciò le impedisce di trovare motivazione da quei risultati, piccoli ma importanti, che ai suoi occhi appaiono solo come un insuccesso rispetto all’obiettivo ancora molto lontano di riuscire a camminare. È per questo che la famiglia decide di rientrare a Gela, riprendere il percorso riabilitativo interrotto precedentemente e le attività sportive grazie alle quali migliorano sia le condizioni motorie che, in breve tempo, quelle psicologiche. Gratificata dai primi successi e dal senso di squadra con il quale viene riaccolta, trova nuovi stimoli e grande energia. Coinvolta sin da subito nelle gare di nuoto e lancio della pallina, partecipa ai giochi di Ragusa a quelli di Gela, poi, nel 2011 ai Giochi Nazionali a La Spezia e successivamente a quelli di Biella (2012). Special Olympics le regala in questi anni l’occasione di viaggiare accompagnata dalla famiglia. Ma è nel 2014 che riceve il più grande dono di queste trasferte: l’entusiasmo per la possibilità di partire da sola, assistita dai volontari del Team Orizzonte, sperimentando così un’autonomia mai vissuta prima. È in queste occasioni che partecipa alle gare dei Giochi di Venezia (2014), Torino (2015), Matera (2016), Montecatini (2017),… , gareggiando in diverse discipline: nuoto, bocce (a partire dal 2017) e atletica 10 m (2021). Negli scorsi mesi ha iniziato la preparazione agli allenamenti di tennistavolo.
La forza Valentina la esprime con le parole e con gli occhi
La pandemia non ha interrotto le attività sportive: grazie alla tenacia di Special Olympics, di Natale Saluci e dei suoi collaboratori, gli allenamenti online hanno fornito un’alternativa costante alla lenta quotidianità della quarantena. Valentina partecipa insieme ai suoi compagni agli Smart Games del 2020. Allo sport deve incredibili incentivi alla sua autostima, il benessere continuamente profuso dalla stima e l’affetto di un team che lavora con lei, condivide i suoi sogni e le pone di fronte obiettivi sempre nuovi. Tutto questo contribuisce a renderla la donna che è oggi e le dà la sicurezza grazie alla quale è stata scelta per partecipare al corso Alp e come Atleta Leader del Cambiamento nella Convention dello scorso anno, quando ha accolto l’invito ad aprire la manifestazione con una testimonianza grazie alla quale dar voce ad una storia di inclusione e di combattuta speranza.
La più recente esperienza sportiva internazionale ha visto Valentina partire per Malta insieme al suo Team per partecipare agli Invitational Games Già all’arrivo la sua capacità oratoria ha colpito i media maltesi ed europei che hanno voluto subito intervistarla per ascoltare ammirati la sua storia. Quello di Valentina è indubbiamente un viaggio iniziato con una profonda salita, tanta strada è stata fatta, tante conquiste raggiunte, ma, ne siamo certi, all'”orizzonte” (così come si chiama il suo Team) ci sono ancora tanti obiettivi da raggiugere con tutte le forze. Forza Valentina!!